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Articolo 21. Capodanno 2024

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Grazie Presidente, Gentili Colleghi,

apriamo quest’anno più o meno come l’avevamo lasciato: San Siro messa a ferro e fuoco e voi che vi nascondete dietro Questore e Prefetto. I fatti della notte di San Silvestro credo ormai li abbiamo visti tutti: cataste di legna che bruciano in strada, blocchi, giovani ubriachi, devastazioni assortite. Aggressioni alla polizia. Tutte cose di cui non si sentiva la mancanza e che dimostrano il fallimento delle politiche di integrazione e di prevenzione del disagio giovanile del Comune. Mi si risponderà, perché è così che rispondete sempre, che la Sicurezza non vi riguarda. Questa storia sta, però sfuggendovi di mano.

Oltre comunque a ringraziare il Questore Petronzi e gli uomini in divisa per le misure preventive messe in campo, forse bisognerebbe concentrarsi su questo grande problema della città. Ogni momento una miccia si può innescare negli ambienti dei giovani immigrati di seconda generazione, italiani a tutti gli effetti ma portatori di rabbia e sentimenti di rivalsa che si esprimono nello spaccio, nelle baby gang e nella musica trap.

Perché non si integrano? Perché odiano la città e la nazione dove crescono? È giusto lasciare alcuni quartieri in balia del loro arrogante controllo? Il Comune ha organizzato nei quartieri dove vivono qualche attività formativa, culturale, sportiva, ricreativa per recuperarli? Se non ci poniamo queste domande, se non affrontiamo questi fenomeni, in un momento in cui nello scenario internazionale vi sono appelli alla radicalizzazione delle comunità islamiche di tutta Europa, rischiamo grosso. Altro che i botti o gli spari di Capodanno!

In questa città ci sono delle vere zone franche ormai dove tutto può accadere e San Siro è una di queste. Luoghi dove i cittadini onesti non hanno nemmeno il diritto di vivere tranquilli in casa propria.
Dove bar hanno clienti che urlano, fanno musica, si ubriacano e sparano petardi fino a notte tarda, dove si spaccia a cielo aperto nelle fermate degli autobus di periferia (l’ho visto con i mei occhi!)

E sempre parlando di san Siro non c’è solo l’insicurezza ma anche la qualità della vita dei residenti chiusi in casa per il transito dei tifosi in via Novara, via tesio e Via Harar , per i fumi dei tubi di scarico di centinaia di pullman parcheggiati nel parcheggio di via Tesio a piedi dello stadio che rimangono con i motori accesi per riscaldare o raffrescare il conducente che aspetta per ore i tifosi in pulman.

Non vi riguarda nemmeno la viabilità ridicola per l’accesso a Merlata Bloom, nonostante gli oneri di urbanizzazione versati da chi ha comprato li.

Non è compito vostro garantire la qualità dell’aria durante i lunghi fine settimane di code causati dai restringimenti di carreggiata dovuti a piste ciclabili che nemmeno la magistratura pare ritenere sicure. E non vi riguarda, naturalmente, come dicevamo, la sicurezza dei cittadini. Che la notte di San Silvestro si sono trovati dentro uno scenario da guerriglia urbana.

Riguarda però questo Comune il clima dell’Antartide e la Foresta Amazzonica, come il Sindaco non perde occasione di ricordarci e come viene plasticamente rappresentato dall’adesione alla C40 di Milano.

Per questo togliamo il diritto alla mobilità ai residenti, ma siccome la realtà è, con un termine che voi adorate, resiliente, poi gli stessi si ritrovano assediati da pullman e da code infinite a san siro per concerti e partite. Gli anziani e gli abitanti delle case popolari non possono andare a fare gli esami in ospedale in macchina, in caso di emergenza, nei giorni di partita e di concerti , le ambulanze non riescono ad arrivare nelle case di Via tesio, via caprilli e vie limitrofe allo stadio, maura e Ippodrono … ma i turisti e i tifosi non hanno problema alcuno ovviamente!

Riguarda questo Comune la lotta per l’accoglienza indiscriminata di chiunque, ma non riguardano questa amministrazione le conseguenze di queste politiche.

Riguarda questa amministrazione la scelta di non adeguare gli oneri di urbanizzazione, ma non riguarda questo Comune la situazione sempre più precaria delle periferie, ridotte a dormitori dove troppo facilmente si incendia la rabbia, anche per l’assenza di una visione urbanistica di ampio respiro e di una politica di integrazione vera!

Riguarda questo Comune la difesa della cultura, ma non riguarda questa amministrazione fornire alternative alla disperazione, alla solitudine sociale e al degrado.

Tutto questo ha un solo nome: ipocrisia.

Come ipocrita è dire che quanto successo il 31 dicembre sia stato un fenomeno imprevedibile. Volete la verità? La verità è che si è deciso di non fare alcun evento in Piazza Duomo, per risparmiare e, diciamocelo francamente, per evitare le scene desolanti degli ultimi due anni. Non si è trovata alcuna alternativa nelle periferie, sperando che la vasta e variegata umanità che causava i problemi che hanno portato ad annullare il capodanno in Piazza Duomo sarebbe andata a letto presto. Dopo il countdown con Amadeus Un’idea idiota e la realtà si è incaricata di dimostrarlo.

San Siro ha pagato per tutti, ma cara grazia che abbia pagato solo San Siro. Se gli scontri si fossero diffusi, se fossero partiti anche in via Padova, al Corvetto, a Niguarda o al Giambellino Milano sarebbe esplosa. Quindi, ancora una volta, San Siro si è fatta carico di fungere da parafulmine. Ma non pensiate che questo ruolo sia tollerabile a lungo.

San Siro non è il luogo dove seppellire tutti i vostri fallimenti. Mettetevelo bene in testa, San Siro e con essa tutte le altre periferie della città ha la stessa dignità del Duomo. Dignità che dovreste recuperare anche voi, se davvero avete a cuore la città
Al sindaco e alla giunta dico cambiate musica, ascoltate i municipi, i cittadini , i consiglieri di ogni schieramento non siate sordi come siete stati fino ad ora la città ne ha bisogno!
La responsabilità di una debacle della città al momento è solo la vostra. E faccio appello anche alla vostra coscienza!

Mariangela Padalino

Tutto ciò che uno fa deve farlo con passione, entusiasmo in libertà, senza mai arrendersi.
Coerenza, lealtà e correttezza sono elementi imprescindibili per qualsiasi risultato che duri nel tempo e che crei fiducia.

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