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Art 21. Emergenza Seveso

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Grazie Presidente, Gentili Colleghi,

Quando è arrivata la notizia dell’esondazione del Seveso del 31 ottobre mi sono riaffiorati molti ricordi: alcuni dei colleghi che hanno fatto carriera nel PD occupavano quest’aula dalla parte della minoranza esponendo sorridenti enormi cartelli che ci spiegavano come l’emergenza fosse il Sindaco Moratti e non il Seveso. Sono passati 12 anni di governo di sinistra l’emergenza c’è ancora, il capro espiatorio no. 

Ascolteremo lunghe spiegazioni di come la colpa sia della Regione, del Governo, dell’Europa e magari dell’Onu.

Certo, la coperta è corta ma è indubbio che  per dodici anni avete sbagliato le previsioni, fallito nei controlli di spesa e combattuto le battaglie che per la messa in sicurezza della città non sono prioritarie.

La M4 affonda i bilanci, la viabilità galleggia solo grazie alle multe, il resto dei soldi vanno in sociale e si disperdono in mille rivoli. Poi piove una volta in più del normale e la città va sott’acqua. Questa è, purtroppo, la mancanza di visione strategica che abbiamo più volte imputato alla Giunta.

È la stessa che ci sta facendo perdere  uno o entrambi i club storici del calcio milanese, in nome della tutela di non si sa bene quale suolo… ricordo che questa giunta e la scorsa sono  quelle che hanno cementificato di più la città.

E intanto il Seveso esonda e dopo quasi 10 anni ancora non sono finiti i lavori per la vasca di laminazione di Milano al Parco Nord. Speriamo sia pronta come dice l’Assessore Granelli nel suo video  entro 3 settimane.

Ma i problemi di acqua non sono solo legati al Seveso.

Mi chiedevo dei circa  130.000 tombini presenti a Milano coi governi di centrodestra fino al 2011 una volta l’anno se ne pulivano e se ne svuotavano almeno 5000 all’anno.

E visto come fuoriesce   l’acqua dalle caditoie ogni volta che piove dubito che si sia tenuto lo stesso metodo.

In più oltre a  pulirle  va verificato che le caditoie siano aperte e collegate e non ostruite da detriti o rotte!

Da fonti certe si apprende  che a Milano questo problema è ricorrente e poi… si vede! Qualche anno fa la manutenzione delle caditoie era in capo al Comune, Amsa che ne faceva puntualmente la pulizia, comunicava anche quelle rotte e chiuse. Sempre da fonti certe apprendo che gli interventi non venivano eseguiti sufficientemente  tanto che viene da pensare che ad un certo punto il comune abbia fatto prima a passare  la patata bollente a MM liberandosi del problema.

Inoltre quando  si rifanno i manti stradali è fondamentale controllare che che le caditoie siano funzionanti e che le sezioni non si siano assottigliate troppo altrimenti l’acqua che non defluisce rovina tutto subito. E non parliamo delle buche che provoca un allagamento.

Inoltre mi chiedo: lo sgrigliatore di Niguarda  è sempre in funzione? Viene pulito periodicamente?

Sabato 4 novembre pomeriggio c’era un’ ulteriore  allerta e passando per Niguarda ho visto tanti tecnici che erano giustamente lì preventivamente ma i cittadini non li hanno visti però  il 30 novembre.  Mi domando quindi quando c’è un’allerta MM  fa sempre presidio e controllo preventivo? O si interviene in massa solo il  giorno dopo l’accaduto?

E poi vogliamo parlare di come fanno acqua le case popolari? In Via  San Romanello/Tofano agli ultimi piani piove addirittura dai lampadari  e il problema credetemi è diffuso!

Spero, e il mio ottimismo mi impone di sperarlo per davvero, che dopo questa ennesima emergenza, la maggioranza decida di sedersi a un tavolo sulle opere strategiche e coinvolgere le forze migliori di questa città per prendere dalla cima il problema e cercare di  risolverlo in maniera seria.

Cortina è dietro l’angolo e rischia il flop. I soldi del PNRR stanno per finire. O facciamo sistema o ad andare sott’acqua non saranno solo i quartieri vicino al Seveso.

Mariangela Padalino

Tutto ciò che uno fa deve farlo con passione, entusiasmo in libertà, senza mai arrendersi.
Coerenza, lealtà e correttezza sono elementi imprescindibili per qualsiasi risultato che duri nel tempo e che crei fiducia.

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