Grandi eventi a San Siro. Se la cantano e se la suonano sulla pelle dei milanesi
Una città culturalmente viva è sicuramente una cosa bella. Una città culturalmente viva a spese di un quartiere che per sei mesi all’anno deve rinunciare a vivere è una città con una pessima amministrazione. Questa seconda è, più o meno, la situazione attuale di Milano ovest, da San Siro fino a Lotto dove qualche decina di migliaia di cristiani è costretta a giocare ad uno speciale labirinto magico per poter uscire e rientrare a casa ogni fine settimana, causa concerti e lavori. E i disagi non si fermano qui.
Continuo a ricevere decine di messaggi sui disagi causati alla circolazione dalle misure speciali messe in campo dalla giunta Sala per garantire lo svolgimento dei concerti.
Vi racconto una giornata tipo quando ci sono i concerti all’Ippodromo e La Maura
Ore 9.00 del mattino strade chiuse, cittadini costretti a giri assurdi (più lunghi, più inquinanti, più congestionati, più pericolosi, più costosi in tempo e soldi). In particolare, tratto via Ippodromo dopo via Tesio: chiuso! Via Montale, direzione Lampugnano: chiusa! E in Lotto, un pezzo di Diomede: chiusa!
Tra concerti e lavori ormai uscire di casa è un’avventura senza lieto fine assicurato. E quando si rientra lo sfinimento non finisce: col caldo non si riesce nemmeno a dormire perché lì, in quel quadrato di terra martoriata, non si possono aprire nemmeno le finestre per il rumore assordante e l’inquinamento dell’aria. E persino con le finestre chiuse c’è chi non riesce proprio a chiudere occhio.
Questo purtroppo è quello che succede quando si pianifica male, o non si pianifica affatto, in vista di grandi eventi che, d’estate, sono la normalità. Resta il grande dubbio del perché durante l’anno la macchina sia il male e poi a San Siro chi viene d’inverno alle partite o d’estate ai concerti debba per forza parcheggiare sotto il palco, con una viabilità dedicata.
E ai cittadini di quella zona chi ci pensa? Il sindaco ha mai pensato a centraline di rilevamento dell’inquinamento acustico e atmosferico? Con che dati risponde ai cittadini preoccupati e sfiniti della zona?
E poi i soldi che il comune incassa, visti i disagi immensi forse li dovrebbe ridare indietro al quartiere in termini di opere concrete che abbassano disagio e inquinamento.